Quei geni hi-tech col business sulla nuvola
Business in Cloud
Regione
LazioProvincia
RomaCittà
RomaC’è una squadra che oggi lavora per fornire a professionisti, artigiani, piccoli imprenditori una cassetta degli attrezzi per lavorare col digitale. Una impresa che aiuta altre imprese, accesa grazie ad un team di una decina di collaboratori, prevalentemente sviluppatori di software e marketer provenienti dalla fucina dell’Università Roma Tre.
Tutto nasce dalla formazione. E dalla contaminazione di competenze, percorsi, studi, visioni. Una squadra di geni hi-tech per Social Academy, realtà romana impegnata nell’edutech e partita con 510mila euro di investimento da Lazio Innova e LVenture, oggi presente nell’hub romano di LVenture Group. «Siamo nati come marketplace italiano della formazione. Dal 2016 aggreghiamo l’offerta formativa italiana di corsi in aula e online e ospitiamo più di 500 aziende con un migliaio di moduli venduti», racconta Andrea Genovese, 52enne romano, startupper per vocazione e appassionato di digitale, in tasca una maturità classica e una laurea in ingegneria informatica, poi una carriera come stratega del digitale per svariate grandi aziende. Oggi Andrea è in società con Stefano Salvucci, 29enne startupper alla sua terza impresa.
Nuove opportunità che abitano rigorosamente sulla nuvola. Nasce così Business in Cloud, piattaforma con assistenza in italiano che permette di sfruttare gli strumenti più avanzati del marketing digitale e della formazione online. «Con i nostri sviluppatori abbiamo realizzato un prodotto integrato e semplificato. Per noi però è importante l’elemento umano della tecnologia», racconta Andrea. Il software in abbonamento mensile e in cloud offre una serie di servizi: dai sistemi di pagamento di marketing advertising alle campagne integrate, dalla gestione del CRM alle vendite. Così vengono intercettati nuovi clienti o rafforzato il contatto con quelli che già lo sono. Perché oggi è dalla nuvola che passano i nuovi lavori.
Questo articolo è uscito su Metro il 17 Luglio 2019 a firma di Giampaolo Colletti