Dalla Calabria la famiglia che scommette sul succo di clementine

Clemì

Regione

Calabria

Provincia

Reggio Calabria

Città

Sibari
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Tre fratelli imprenditori innamorati della propria terra di Calabria hanno avuto un’intuizione geniale. Innovare la loro azienda di lavorazione degli agrumi, creando la prima bevanda a base di clementine. Nasce così “Clemì, la clementina da bere”, una bibita naturale senza glutine che utilizza il 20% di succo di clementine. Così dalle rinomate clementine della piana di Sibari – la pianura più grande della Calabria situata sul versante ionico settentrionale della regione – vengono fuori una bevanda, una bibita, una granita.

Si tratta di un prodotto di qualità e ricco di vitamina C. «Lavoriamo da decine di anni oltre 125mila quintali di clementine all’anno. Il nostro prodotto per ora è in lattina, ma presto sarà anche in bottiglie di vetro. Abbiamo pensato questa bibita senza conservati e coloranti. Le clementine della piana di Sibari sono le migliori al mondo», afferma Pierluigi Gallo, 44enne nato a Reggio Calabria e per dieci anni a Roma, prima di rientrare nella sua terra. La società guidata da lui, dal fratello Glauco e dalla sorella Samantha (nella foto) è nella zona industriale di Corigliano Rossano, quasi ottantamila anime in provincia di Cosenza, nella fascia orientale della piana di Sibari tra la Sila e la costa ionica. Qui è nata più di trent’anni fa e ad oggi tra interni e indotto conta una ventina di collaboratori. Si tratta di una seconda generazione di impresa di trasformazione agricola, attiva da tre anni anche con un e-commerce navigabile su www.clemi.it e con un profilo dedicato aziendale su Amazon. Da 7 chili di succo concentrato è possibile ricavare fino a 36,5 litri di bevanda, 43 litri di bibita gassata e 17,5 litri di granita.

Con Clemì l’azienda è stata anche premiata con l’Oscar Green 2018, il riconoscimento annuale pensato da Coldiretti. L’impresa strizza l’occhio all’ambiente. «Per noi c’è anche un recupero: le bucce delle clementine le cediamo agli impianti di biogas per la produzione di gas ed energia elettrica», precisa Pierluigi. Il futuro dell’azienda guarda con orgoglio anche al passato: nel luglio 2018 i tre fratelli hanno aperto il primo museo al mondo di clementine. Ne è orgoglioso Pierluigi: «Vogliamo raccontare alla nostra comunità e a chi ci viene a trovare l’importanza della nostra terra, e per farlo guardiamo a quanto è stato fatto di grande negli anni. Il domani nasce dalle azioni importanti costruite nel tempo».

Questo articolo è uscito su Metro il 29 Ottobre 2020 a firma di Giampaolo Colletti

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