La ricetta di Andrea e Rossella: così esportano la tavola emiliana nel mondo
Emilia Food Love
Regione
Emilia RomagnaProvincia
Reggio EmiliaCittà
Quattro CastellaL’amore per la cucina, per le tecnologie, per le sfide. E poi l’amore tra loro: così durante il viaggio di nozze Andrea e Rossella pensano Emilia Food Love, uno store online per vendere prodotti tipici emiliani nel mondo. Così dagli Stati Uniti all’Australia, passando per la Danimarca, la buona tavola Made in Emilia trova casa. Leggi la storia di Emilia Food Love nella terza puntata di questo viaggio nel Made in Italy che punta sul digitale: dieci storie dai partner di vendita italiani che hanno deciso di vendere su Amazon raccontate per la community dei wwworkers.
Questa è una storia di impresa, di tradizioni culinarie, di innovazioni tecnologiche. Ed anche e soprattutto una storia d’amore. L’amore per la propria terra di adozione, quella meraviglia dell’Emilia. Ma soprattutto l’amore di Andrea e Rossella. Galeotto è stato il loro viaggio di nozze negli Stati Uniti. Perché da lì è nata l’intuizione imprenditoriale.
«Nel 2011, durante la luna di miele americana, ci è venuta l’idea: mettere online la passione per il buon cibo e il patrimonio enogastronomico emiliano. Immersi nel tempo del dolce far niente ci siamo resi conto di quanto siano imitati tanti aspetti dell’italianità, compresa la cucina», ricorda Andrea Magnone, trentacinquenne nato a Amantea, in Calabria, e da diciotto anni residente in Emilia.
Siamo a Quattro Castella, tredicimila anime nella provincia di Reggio Emilia. La sua è una formazione in informatica con gli studi in ingegneria. Poi l’inizio del percorso professionale come project manager per un grande gruppo bancario. E ancora dieci anni fa l’avvio di Emilia Food Love, navigabile sull’omonimo sito web e sulla pagina di Amazon. «Sono fortunato perché sono riuscito a coniugare la tecnologia con la passione del buon cibo. In Emilia abbiamo un patrimonio gastronomico sconfinato e lo abbiamo messo online», precisa Andrea. Insieme a Rossella ha iniziato a visitare quei piccoli produttori locali. «Siamo partiti nel 2017 con una piccola selezione di prodotti mono brand e quindi a nostro marchio come eccellenze della cultura culinaria emiliana. Da sempre il nostro sogno era arrivare negli Stati Uniti e ce l’abbiamo fatta: oggi riusciamo a fare e-commerce verso gli States», racconta Andrea.
La vetrina dell’Emilia nel mondo
A scaffale si trovano più categorie di prodotti e per ogni prodotto più tipologie: per esempio c’è il Parmigiano Reggiano stagionato fino a sei anni, una vera eccellenza. Poi la pasta fresca ripiena con ben otto referenze e il crudo di Parma addirittura con quindici referenze. Ci sono anche tutti i prodotti balsamici tradizionali di Reggio e Modena, i prodotti di miele e zafferano, le marmellate e le confetture, l’olio dop e settanta altre referenze per una selezione di prodotti.
«Siamo cresciuti tantissimo nel 2020 e abbiamo lavorato nel 75% dei casi con l’estero. Ma la pandemia, specie col primo lockdown, ha inciso sul mercato domestico: prima facevamo poco col mercato italiano, oggi siamo a +1000%», precisa Andrea.
Oggi per Emilia Food Love il principale mercato resta quello del Regno Unito, seguito dagli Stati Uniti. C’è poi tutta la penisola scandinava con Danimarca, Svezia e Norvegia. «Grazie ad Amazon vendiamo negli Stati Uniti, sui mercati europei e qualcosa in Australia. All’estero i prodotti balsamici e la salumeria italiana, ma anche il parmigiano sono apprezzatissimi», dice Andrea.
La squadra conta due collaboratori e poi diversi professionisti legati alla narrazione dei prodotti – per esempio la parte fotografica è molto importante – e all’organizzazione della merce. «Un segmento rilevante del lavoro – e peraltro strategico – è legato alla logistica: per noi il come arriva il pacco è determinante. La cura del dettaglio è parte dell’experience del cliente. In questo il nostro partner Amazon ci ha fatto scuola. Su alcuni prodotti, come l’aceto balsamico, la logistica la cura direttamente Amazon», precisa Andrea, che con orgoglio ricorda come negli ultimi mesi del 2020 l’impresa ha evaso oltre tremila ordini online.
La sana ossessione per il cliente
Andrea e Rossella in fondo sono smartworker molto prima del boom del lavoro da casa. Perché per lavorare hanno bisogno di uno smartphone, un pc e una buona connessione.
«Siamo nati in smartworking e lo siamo ancora, è la flessibilità che cercavano. Di fatto possiamo lavorare da qualunque parte del mondo. Poi abbiamo anche un magazzino di appoggio per la merce stoccata», racconta Andrea.
La chiave vincente è dare. Il loro lavoro è stato è per molto tempo di alfabetizzazione all’uso del digitale, al far comprendere le potenzialità enormi della rete. «Nella fase prima della pandemia abbiamo lavorato quasi a convincere i produttori della nostra filiera, ora in molti ci contattano. La nostra strategia è di puntare su poche eccellenze selezionate. Nel piccolo abbiamo creato un indotto, una filiera che lavora in rete e con la rete. La difficoltà è sempre provare a scalare garantendo la qualità. Ma in questo viaggio abbiamo un partner che ci accompagna. E si chiama Amazon», dice Andrea.
Non è la sola realtà che ha scommesso su questo modello virtuoso. Il Report sull’Impatto delle Piccole e Medie Imprese 2020 realizzato da Amazon, evidenzia il valore aggiunto generato a favore dei partner di vendita che utilizzano i suoi servizi: oltre 900.000 operatori in Europa, inclusi i cosiddetti partner di vendita, sviluppatori, creatori di contenuti, autori e fornitori di servizi di consegna. Lo studio parte dall’analisi delle performance nell’ultimo anno tra le 14.000 Pmi italiane che vendono attraverso Amazon.it ed evidenzia come l’utilizzo del canale online le abbia aiutate a mantenere o a far crescere il loro business anche in un periodo difficile: in un anno – da giugno 2019 a giugno 2020 – sono stati oltre 60 milioni i prodotti venduti dai partner di vendita italiani sugli store. Ma c’è di più. I partner di vendita italiani hanno registrato vendite per una media di oltre 75.000 euro ciascuno ed hanno venduto in media più di 100 prodotti al minuto su Amazon. Dall’Italia all’estero: nel mondo le oltre 14.000 Pmi che vendono su Amazon.it hanno registrato vendite all’estero per più di 500 milioni di euro e quasi 600 hanno superato il milione di dollari, con una creazione di oltre 25.000 posti di lavoro. E dietro questi numeri ci sono storie di passione, lavoro, perseveranza.
Questo articolo è uscito il 10 Febbraio 2021 a firma di Giampaolo Colletti