Il fast-food che nasce dallo storico pane di Pavia

Miccone

Regione

Lombardia

Provincia

Pavia

Città

Pavia
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Il futuro della tavola abita anche nel passato. Perché è nella tradizione che si trovano le risposte per andare avanti. Ne è convinto Giuseppe Dabbene, 31enne imprenditore di Pavia, in tasca una laurea in giurisprudenza e negli anni un percorso che lo ha portato dall’Italia a Londra, per poi tornare a casa e fare impresa. Perché in questa terra dell’Oltralpe ha deciso di creare uno speciale fast-food partendo da un simbolo pavese: il miccone. «Sei anni fa ho trasformato il bar di famiglia in un brand. Così è nato il Miccone», racconta Giuseppe. Un’intuizione geniale, quella avuta in famiglia.

«Abbiamo capito che il mondo del food in Italia stava cambiando e si stava sempre più ammodernando e specializzando. Abbiamo studiato la nostra tradizione enogastronomica locale e abbiamo capito che il miccone rappresentava un simbolo per questo territorio». Il prodotto viene tagliato in fette, da cui nascono i micconi, ossia panini creati utilizzando per il 90% ingredienti del territorio. Il richiamo è al pane bianco tipico di queste parti. «Si tratta di un pane origine medievale che doveva durare anche più di una settimana perché con la mollica all’interno si conservava più a lungo. Nel miccone ci abbiamo messo di tutto e lo vendiamo accompagnato da salumi, formaggi, confetture, vino e birra artigianale. Prodotti locali a chilometro zero. Ma abbiamo innovato inserendo anche avocado o spinacino», racconta Giuseppe.

Per la sua impresa di ristorazione locale ha intercettato una quindicina di produttori del luogo. Dall’Italia poi l’approdo a Londra. Per tre anni ha fatto mangiare agli inglesi il miccone, portandolo in giro per la città a bordo di un Apecar in logica street food. In Italia il team è composto da otto professionisti. Il racconto di questa realtà corre anche sui social, Instagram e Facebook in testa. Oggi la sfida è sul mercato. Perché Giuseppe è a caccia di investitori che possano credere in questa sua impresa, protesa tra tradizione e innovazione

Questo articolo è uscito su Metro il 4 Marzo 2020 a firma di Giampaolo Colletti

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