Cinque giovani italiani reinventano la sartoria via app

Tresarti

Regione

Lombardia

Provincia

Città

Share

C’è un team di cinque giovani italiani che, pur lavorando in ogni angolo del mondo e lontano dall’Italia, ha deciso di creare da zero un’impresa scommettendo su un’eccellenza tutta nostrana: la sartoria, ripensata però col digitale grazie ad un’applicazione. L’impresa prende il nome di Tresarti e l’app apre nuove strade dà vita ad una nuova esperienza connessa e immersiva, accessibile per chiunque abbia uno smartphone a disposizione.

«Eravamo alla ricerca di camicie un po’ più formali a Ginevra. I prezzi ginevrini però ci sembravano inaccessibili, anche quando ci si avvicinava alle camicie industriali più semplici. Ci siamo quindi chiesti: chi mai comprerebbe una camicia industriale rispetto ad una fatta a mano su misura se il prezzo è lo stesso?», racconta Andrea Mecacci, ventinovenne nato a Grosseto e residente a New York, in tasca una laurea in Economia all’Università Cattolica di Milano e scambi di studio all’estero, prima alla Business School di Lione e poi alla Jiangxi University di Nanchang, in Cina.

Così inizia l’avventura di Tresarti, che hanno puntato tutto su prodotti italiani. «La verità però è che i sarti all’estero quasi non esistono: apparentemente sono una prerogativa solo italiana. E non finisce qui: a ben vedere, la stragrande maggioranza dei sarti italiani non ha internet. Dunque, quando si è all’estero o si conosce già il sarto di casa propria o è impossibile trovarne uno», precisa Andrea, che ha intrapreso il progetto con Giampiero Giunta, Alessandro Cavinato, Francesco Iorio, Marco Biral. Rendere attraente il settore puntando sulla mobile economy. «Oggi l’esperienza sartoriale, pur se più apprezzata, è percepita come lunga e faticosa dai consumatori moderni: è sempre più difficile entrare in contatto diretto con un sarto e il processo su misura richiede molto tempo, con prezzi spesso elevati. Il lancio della nostra app apre una nuova dimensione per il settore sartoriale», puntualizza Andrea.

Il sistema di misurazione digitale è dotato di una tecnologia, depositata all’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti, che permette di raggiunge il 97% di accuratezza sulle misure anatomiche in maniera sicura e veloce, elaborando le immagini senza intervento umano. Dai dati rilevati dalle foto, l’app estrae il modello digitale di camicia e poi cancella i dati, per garantire la privacy. Il processo si basa sulla creazione della camicia, sulla misurazione digitale e infine sull’acquisto. Perché il consumatore viene invitato a completarlo online per ricevere il prodotto direttamente a casa. Oggi Tresarti è in grado di servire ogni angolo del mondo: da www.tresarti.com gli ordini arrivano da diversi Paesi in Europa, dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita. Così la tradizione sartoriale diventa davvero a portata di smartphone

Questo articolo è uscito su Metro l’11 Novembre 2020 a firma di Giampaolo Colletti

Torna in alto