A Napoli gli artigiani che uniscono pittura e oreficeria
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NapoliL’unione fa la forza. Perché le idee si concretizzano meglio grazie al gioco di squadra. Lo sanno bene Biancangela Sparano e Antonio Mauro. Lei ventenne appassionata d’arte nata a Sorrento e oggi basata a Napoli, una formazione al liceo artistico e una laurea all’Italian University of Art and Design di Napoli. Poi a seguire tre anni di scuola di restauro di libri antichi. Lui trentenne e orafo di professione. «Io dipingevo da sempre la stoffa e Antonio realizzava i gioielli. Così abbiamo deciso di unire la pittura e l’oreficeria e abbiamo capito di aver creato qualcosa di nuovo», racconta Biancangela.
Una passione trasformata in lavoro. «Abbiamo scelto di fare gli artigiani e creiamo anelli, ciondoli, bracciali, orecchini e poi una nostra linea papillon-gioiello: si tratta di cravattini con un inserto in gioielleria grazie ad applicazioni in oro o argento», precisa Biancangela. La boutique è stata aperta nel 2017 e si trova vicino via Toledo, nel cuore di Napoli, in una zona turistica molto frequentata. «Siamo in un ex vascio napoletano adibito a bottega d’arte. Napoli ce l’abbiamo nel cuore. A sovrastarci ci sono due quadri grandi ottanta per ottanta e dipinti all’esterno. Nelle immagini c’è anche San Gennaro, il nostro protettore», dice Biancangela, che ha presentato la sua impresa portata avanti con Antonio anche a NAStartUp, la community che da sei anni anima l’ecosistema dell’innovazione partenopeo con sessanta attività svolte e centinaia di startup accelerate.
Nella bottega di Antonio e Biancangela si possono ammirare gioielli smaltati o ispirati ad opere d’arte, navigabili anche su Instagram e Facebook. «Lavoriamo molto anche con l’estero, abbiamo spedito le nostre creazioni a New York, Londra, Sidney», ricorda Biancangela. Una bottega d’arte che integra più competenze per un pensiero moderno sull’artigianato. «L’artigianato è uno dei punti di forza di Napoli: grazie alla manualità del saper fare e all’aspetto estetico si qualifica come risorsa economica ed imprenditoriale. Crediamo molto nelle tradizioni che sanno incontrare una visione contemporanea».
Questo articolo è uscito su Metro il 19 Febbraio 2020 a firma di Giampaolo Colletti