L’artigiana designer che lascia il posto fisso per scommettere sul bello e sul fatto a mano

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Torino

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Givoletto
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Un cambio radicale, compiuto dopo i quarant’anni lasciando il posto fisso da dirigente e ripensando la propria vita nel segno delle creazioni artistiche. Nelle colline torinesi che portano alle vette alpine c’è un’artigiana che ha ripensato la propria vita per abbellire quella degli altri. Leggi la storia di Simona Bandiera nella sesta puntata di questo viaggio nel Made in Italy che punta sul digitale: dieci storie dai partner di vendita italiani di Amazon raccontate per la community dei wwworkers.

La prima vita di Simona Bandiera – 54enne torinese, una laurea in amministrazione aziendale e un’altra in economia e commercio, poi un percorso di successo come dirigente d’azienda – va avanti così fino ai quarant’anni. Poi la voglia di fare altro.

«Ero diventata amministratore delegato di un’azienda con la responsabilità del personale, ma mi sono resa conto che qualcosa non funzionava più, il lavoro si era dilatato nel tempo, togliendomi qualcosa. Così ho fatto la follia di dare le dimissioni e prendermi un anno sabbatico per andare a studiare design, la mia grande passione». In realtà la prima vita è servita per alimentare la sua seconda vita. «Ho utilizzato le mie competenze precedenti legate alla creazione dei business plan, ho buttato giù un’idea di impresa per valutare la possibile sopravvivenza e ho creato una ditta individuale con la quale ho iniziato a produrre piccoli complementi di arredo per l’ingresso di casa. Sono riuscita ad ottenere finanziamenti europei con tassi agevolati e un pezzettino per volta ho comprato attrezzature utili per il mio nuovo lavoro: si va dagli strumenti di taglio con lame e presse fino ai compressori. Così ho creato una piccola ma completa officina artigianale con valenza artistica», racconta Simona, che ha acceso Lovedoormat: oggi questa artigiana designer specializzata in complementi di arredo personalizzati, fatti a mano per case e aziende, vende all’interno della vetrina Amazon Made in Italy. Ma c’è di più. Simona ha deciso di aderire al programma Accelera con Amazon. Perché tornare a scuola di internet significa alfabetizzarsi meglio verso quella vita che ad un certo punto ha cercato, voluto, costruito da zero con dedizione, passione e sangue freddo.

La bottega aperta al mondo intero. Il sogno diventa realtà nella cascina dove Simona vive, ristrutturata e con un’area adibita a laboratorio. Siamo a Givoletto, quattromila anime ai piedi delle prime elevazioni della catena alpina, a Nord-Ovest di Torino. È la comunità montana delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Qui Simona crea le sue opere. E poi c’è l’approdo online.

«Ho ristrutturato quella porzione di casa mia dove originariamente c’erano scuderie e un’area di rimessaggio. Ho sgombrato uno spazio al pian terreno che ospitava gli antichi granai, adattandolo a laboratorio artistico e artigianale. Qui realizzo complementi di arredo che mi permettono di mettere a frutto la mia passione».

All’inizio Simona aveva deciso di aprire anche un negozio, in aggiunta al laboratorio. Ma ciò che Internet valorizza – ossia la vendita di oggetti di nicchia per tribù e micro-tribù di acquirenti ad alto potenziale – nello spazio fisico tra le montagne non riscontrava successo. «Vendevo pochi oggetti. La rete e soprattutto l’incontro con Amazon hanno fatto la differenza: ho avuto una vetrina che mi ha dato visibilità internazionale con risultati organici gratuiti importanti. Così pur avendo chiuso il negozio sono riuscita a farmi conoscere. All’inizio ho limitato la vendita al solo mercato italiano, poi ho aperto la vendita all’Europa intera. Amazon tutela il cliente in tutto e per tutto. Tutti possono entrarci, ma non tutti possono restarci: il successo imprenditoriale è legato alla soddisfazione del cliente e al rispetto delle regole. Se non sei affidabile sei fuori. Se non avessi avuto una realtà un po’ folle come me ad accogliermi e a darmi visibilità, probabilmente non sarei andata avanti», precisa Simona.

Testa, mani, cuore, rete. Talvolta a Simona il pensiero corre verso quella prima vita, volutamente e felicemente lasciata alle spalle. «La differenza fondamentale è che prima avevo persone che svolgevano incarichi, un ruolo dirigenziale con una componente manuale totalmente inesistente. Oggi c’è la progettazione dell’oggetto che nasce dal mio lavoro fino a quando arriva al cliente: lavoro con le mani e con la testa, mentre prima c’era solo la testa. Questa è la cosa straordinaria: la bellezza di vedere un oggetto che nasce da zero. Ecco, mi considero un po’ folle anche io. Faccio quello che mi piace e riesco a viverci».

Dalla follia di Simona nascono zerbini, targhe, numeri civici, cassette posta, casette uccelli, sonagli, tappeti, ferma-porta, scarpiere, svuota-tasche, porta-ombrelli, porta-abiti, quadri, tavolini. «L’idea di aprire questa minuscola ditta nasce dalla sfida di unire l’artigianalità italiana, la manualità e la fantasia, il disegno con l’amore per arredi unici, belli e ben fatti. Ogni mio prodotto è unico, leggo le richieste e dopo l’ordine disegno il render che invio da approvare. Produco, impacchetto e consegno a domicilio con corriere espresso». D’altronde la mission è racchiusa nelle parole che Simona stessa ha scelto per raccontarsi online: “Dalle mie mani, con il cuore. Vivi, arreda, ama i tuoi spazi”. E in questo tempo fragile segnato dalla pandemia e dalla riscoperta della propria sfera domestica, tutto questo vale ancora di più.  

Questo articolo è uscito il 16 Aprile 2021 a firma di Giampaolo Colletti

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